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Bond in stallo per Enasarco

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Sabato 04 Luglio 2009

Un portafoglio sbilanciato sulle obbligazioni. E se poi questi bond sono per gran parte dei prodotti strutturati, ecco in parte spiegato lo 0,4% di rendimento netto su 1,73 miliardi di euro investiti. Stiamo parlando della quota obbligazionaria (63%) nel portafoglio mobiliare della cassa previdenziale Enasarco, l'istituto degli agenti di commercio. Sono i dati del bilancio 2008, anno orribile, fanno notare dall'ente pensionistico («il peggiore dal dopoguerra»). Sta di fatto che gli investimenti della cassa sono un inno ai bond strutturati. Senza dimenticare la telenovela Anthracite: come l'ente di previdenza dei periti industriali, Eppi, (vedi «Plus24» del 27 giugno) pure Enasarco aveva chiesto a Lehman Brothers la garanzia del capitale a scadenza per un bond emesso dal veicolo Anthracite. Ma in questo caso era un maxi bond: 780 milioni di euro contro i 35 milioni dei periti industriali.
Pochi titoli di Stato
Come si vede anche nella tabella in pagina, la torta degli investimenti finanziari (2,74 miliardi, il 43% circa dell'attivo di bilancio pari a 6,38 miliardi) è concentrata sulle obbligazioni. In quest'ambito i titoli di Stato sono una minoranza. Tanti strutturati, si diceva, prodotti di alta ingegneria finanziaria con sottostanti fondi di private equity, hedge e anche un fondo legato alla longevità. Risultato? Il rendimento netto contabile della parte «obbligazioni» è stato dello 0,4%: tradotto in euro, Enasarco ha guadagnato 6,5 milioni su 1,73 miliardi di investimenti. Nello stesso portafoglio, i pronti contro termine e i depositi vincolati hanno reso ben il 5%: 34 milioni su 667 milioni investiti in questi semplici strumenti di liquidità. Segno che l'ingegneria finanziaria a volte fa cilecca.
Anthracite e Credit Suisse
C'è poi la questione Anthracite, obbligazione strutturata da 780 milioni garantita da Lehman. Fallita la banca Usa, Enasarco è andata alla ricerca di un sostituto. Operazione complicata visto l'andamento dei mercati finanziari e il boccone da digerire. La scelta finale è caduta su Credit Suisse. Non solo. I servizi della banca elvetica sono stati gratuiti, garanzia compresa. Perché questa offerta gratuita? La risposta dell'istituto svizzero: «Credit Suisse ha effettuato dei servizi gratuitamente al fine di aiutare un potenziale cliente in un momento di necessità e mostrare la propria disponibilità a investire in una relazione di lungo periodo con un cliente di elevato standing come Enasarco». Da segnalare che nella banca elvetica, come indicato già dal «Sole24Ore» nel novembre scorso, lavorano ora Fabio Liotti e Andrea Negri, due ex Lehman che, seguivano sui bond proprio Enasarco. Ma dall'ente hanno fatto sapere che i contatti con Credit Suisse erano cominciati prima del trasferimento del team.
Quanto costa garantirsi
I servizi gratuiti degli svizzeri riguardano la prima fase dell'operazione Anthracite. In seconda battuta, infatti, dopo la chiusura di tutti i rapporti contrattuali tra Anthracite, Lehman e terzi, il maxi-bond verrà spezzato in due parti. In aprile, Enasarco ha deciso che il 60% della garanzia del capitale a scadenza sarà fornita dal gruppo bancario Hsbc e il 40%, appunto, dal Credit Suisse. I periti industriali per la medesima garanzia hanno versato a Jp Morgan, in anticipo, il 9,6% del capitale garantito: 3,3 milioni. Si potrebbe ipotizzare una percentuale simile anche per Enasarco? «Sì, per la seconda fase della ristrutturazione si potrebbe ipotizzare un costo simile, ma la trattativa è ancora aperta». A conti fatti sarebbero circa 75 milioni da versare a Hsbc e Credit Suisse. Ma dall'ente previdenziale fanno notare che le cifre saranno diverse: «In caso si decida una chiusura anticipata (dell'obbligazione), i costi potrebbero essere inferiori, dato che la fondazione Enasarco si impegna a pagare una commissione annuale». Da ricordare che per l'esame e la valutazione di tutta la documentazione relativa alla rinegoziazione Anthracite, la cassa di previdenza ha versato 620mila euro agli studi internazionali Sidley e Gianni Origoni Grippo & Partners. Inoltre sono stati accantonati 1,5 milioni per i costi da sostenere nel 2009 sempre sul fronte Anthracite.

v.dangerio@ilsole24ore.com

m.marchesoni@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sabato 04 Luglio 2009
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